venerdì 5 agosto 2011

Il profumo, miglior modello degli stilisti

       Poiret, Paul Poiret. È stato lui il primo. È stato lui, stilista famosissimo dell'inizio del '900 noto per aver liberato il corpo della donna del corsetto, ad aver nel mondo della moda creato il primo profumo. Questa precisazione sembra assurda, però ha un'importanza notevole quando vediamo oggi quanto moda e profumeria sono quasi indissociabili. Quando nel 1911, Poiret crea i profumi di Rosine sta innovando : all'epoca profumeria e haute couture appartengono a due sfere ben distinte.
      È leggendo La moda 1900-1999, secolo degli stilisti da Charlotte Seeling che ho scoperto Poiret profumiere e i suoi flaconi di cui mi sono letteralmente innamorata. È anche proprio a questo momento che ho capito tutta l'importanza del flacone per uno stilista. Il flacone "veste" il profumo, gli dà uno stile, quello proprio dello stilista appunto. Per quanto riguarda Poiret, lo stile è definitivamente l'Oriente, in voga all'epoca e reso noto grazie ai Balletti russi di Diaghilev e i costumi di Léon Baskt. L'Oriente definitivamente come lo suggerisce il nome del profumo di Poiret "Nuit de Chine" (Notte di Cina). Il flacone di vetro, in quanto a lui, richiama una tabacchiera per oppio cinese sormontata da un tappo pure lui di vetro. Un dettaglio da notare : gli anelli fatti di bakelite, nuovo materiale creato nel 1909. Scegliendo quest'ultimo, Poiret dimostra di essere prima di tutto uno stilista. Non dimenticare che siamo ancora all'inizio dell'alta moda e quindi della ricerca di nuovi tessuti dai creatori per meglio confezionare i loro vestiti. Qui, è la stessa identica cosa per questo flacone.


Nuit de Chine (Notte di Cina)

        Se Poiret è stato il precursore tra gli stilisti nella profumeria, quella che è riuscita incontestabilmente ad imporsi in questo campo è la famosissima Coco Chanel con il suo profumo "N°5". Il flacone è tutta semplicità : minimalista, geometrico, sobrio e soprattutto elegante. Tutti questi aggettivi applicandosi a "N°5" potrebbero anche applicarsi a Coco Chanel sé-stessa, ed è proprio questo che la distingue da Poiret. "N°5" è Chanel, non la marca ma veramente la sua creatrice. Contrariamente al suo predecessore, Chanel INCARNA il suo profumo.
N°5



        "Opium per tutte quelle che si danno a Yves Saint Laurent", ecco la firma del profumo all'odore e alla forma di scandalo. Pronuncerò ancora una volta Poiret! L'Oriente sempre l'Oriente, e direi ancora l'oppio sempre l'oppio, a credere che queste regioni e quella droga hanno continuato ad affascinare l'immaginario dei grandi stilisti e profumieri. Non è di conseguenza sorprendente che per il suo profumo "Opium" YSL abbia scelto di contenerlo in uno scrigno degno di attenzione : l'inro venuto dal Giappone. Quest'oggettino serviva a conservare i sigilli come una sostanza proibita, l'oppio. Poiret con "Nuit de Chine" ha solo suggerito, YSL ha fatto di più, con "Opium" ha creato un profumo che rende tutti quelli che lo mettono dipendenti come tutti quelli che lo sentono, come se bisognasse essere sedotto sé-stesso prima di sedurre al suo turno.

Un inro del '800
Opium
        Più che l'odore, sembrerebbe essere il flacone a fare il profumo, e voi cosa ne pensate? Per quanto mi riguarda vi sto dicendo che mi piacciono da morire i flaconi, ma che ironia della sorte, quello del profumo che uso non ha assolutamente, ma proprio assolutamente niente di bello e affascinante! È proprio semplice, senza l'eleganza di "N°5", vi sto parlando del profumo al cocco di Yves Rocher! Vorrei continuare sul tema, pero penso che sia meglio farlo in un prossimo articolo perché come il flacone un profumo si deve, pure lui, di sedurre.

Shug'A'Very

(tradotto dal francese da Shug'A'Very)

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