mercoledì 27 luglio 2011

La Diplomazia del vestito



  


  Jackie Kennedy. È stata lei la prima. A proporre uno stile. Ad utilizzare la moda come un’alleata in politica. Ad associare eleganza e personnalità per giocare con la sua immagine e dare un’importanza ancora più grande al ruolo di rappresentazione della prima donna. Oggi, la lezione è stata ben imparata ed il percorso della sua successione è perfetto. Michelle Obama, Rania de Jordanie, Carla Bruni, Cristina Kirchner e le loro colleghe giocano secondo le loro regole.
  Mentre gli uomini non hanno altre scelte tranne quella del COSTUME, il dovere della donna per quanto riguarda l’eleganza è molto più complicato. Associare distinzione e buon gusto nella moda diventa una parte importante della politica femminile. I vestiti delle donne al potere hanno delle conseguenze internazionali e permettono alla moda d’ingrandire sempre di più il suo impero. Oscar de la Renta, Sarah Burton, Elie Saab, Chanel, Dior … Tutti questi grandi nomi hanno ormai un impatto sulla politica e la diplomazia attraverso le loro creazioni.


Incontro con la Regina d'Inghilterra
   Ma perché fermarsi così a lungo su dei vestiti quando in politica, contano le azioni ?

Perché una donna politica è, prima di tutto, una donna. La vetrina che offre è diversissima da quella che può proporre un uomo. Ogni dettaglio ha la sua importanza; pettinatura, trucco, vestito. Tutto deve essere perfetto per fare risalire il buon gusto e l’eleganza che riteniamo naturale di avere per una donna.
Anche perché, una prima donna  è il lato GLAMOUR della coppia presidenziale. È lei ad aiutare il presidente rappresentando con il suo fascino il suo paese. La prima donna è un’alleata essenziale durante le visite diplomatiche e quindi, i suoi vestiti vengono scelti con una cura maniaca. Dalla nazionalità del creatore all’evocazione simbolica del paese in cui si trova, la prima donna deve essere vestita in modo perfetto.  
Qualunque sia lo stile. Qualunque sia il modo. Qualunque siano i gusti.
Infine, perché una donna politica deve sviluppare la cultura. E la moda fa parte di quest’ultima. La moda come un simbolo di apertura internazionale, come un legame tra nazioni da culture eterogenee. Come un modo di sottolineare il valore della donna nel mondo. 
Se una donna, grazie alla « voce » del vestito che sceglie, riesce a raggiungere questi tre scopi, il risultato non può essere altro che positivo.

Seguitemi nel mondo in cui i vestiti sono dei diplomatici.

Blondyn_Bubble
(tradotto dal francese da Shug'A'Very;
didascalie da Absolute B.)


La coppia in visita a Parigi

         
      La coppia Kennedy al ballo presidentiale d'investitura

                     

                     
                         L'elegante vestito senza maniche e sagomato, caratteristico dello stile di Jackie Kennedy                                   

                           
                               
                       Una tenuta piu rilassata ma che non manca di stile: grande pullover con tasca e pantaloni di tela e ai piedi un paio di ballerine               

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