domenica 21 agosto 2011

Nella quarta dimensione - Abercrombie & Fitch

    
    Se io dovessi riassumere un momento di shopping nel mondo Abercrombie, direi “perfezione e contrasto”.
    Perfezione di un ambiente prima. Poca luce, immensi quadri sui muri con colori scuri, giochi di trasparenza grazie alle scale di vetro, piani labirintici. Si, si è già lontano dallo standard europeo spaziosissimo e molto luminoso.
dipinti scuri e scale di vetro

    Perfezione di uno staff sopratutto. Solo modelli, stesso stile di bellezza, stessa “divisa” che mette in valore corpi ideali, stessi movimenti di ballo per accogliere il cliente in musica : il modello Abercrombie sarà lo stesso dall’inizio alla fine. Dai modelli rappresentati sulle pareti, ai cassieri, passando dai commessi, tutti rappresentano il target giovane, bello e alla moda, che prova ad attirare la marca.
Apertura del negozio Abercrombie & Fitch a Parigi il 19 maggio 2011 -Champs Elysées

    Contrasto infine di un modo di communicazione. La lingua di accoglienza è l’inglese. I modelli salutano il cliente con una frase basica “Hey what’s going on?” prima di adottare la lingua locale per proporre il loro aiuto. La communicazione è offensiva, alla cassa vi si è ricordato prima di tutto che “We’re also on Facebook”, sempre in inglese. E se abbiamo l’impressione di parlare con macchine, l’impressione che ne risulta è forte e efficace lo stesso.
   Uscire da un negozio Abercrombie è come atterrare dalla quarta dimensione. Cambiamento di orizzonti, allucinazione e seduzione si mischiano per creare un sentimento indescriptibile. Un sentimento che ci spinge però a rifare il viaggio. Perché il modello è così diverso dai negozi europei che sembra che una parte dell’America arrivi fino a noi. E sappiamo tutti che il sogno americano fa vendere, da sempre e forse per sempre.


In diretto da Milano, Blondyn_Bubble

(tradotto dal francese da Blondyn_Bubble)

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