E' da tempo che non siamo state polemiche su Incognito, allora per questo WYSIWYG Wednesday, parliamo di Franca Sozzani, uno dei personaggi più influenti nel mondo della moda.
Ma la conoscete Franca Sozzani ? Sarà sicuramente il caso per voi italiani ma non per me francese. Prima di arrivare in Italia devo dire che era una perfetta sconosciuta per me. Nel piccolo mondo della maison Vogue conoscevo Anna Wintour, Carine Roitfeld e Emmanuelle Alt. Poi un giorno ho scoperto che Franca era l'alter ego di tutte queste donne in Italia, perché Franca è il direttore di Vogue Italia. E in quanto tale ha molti meriti :
1.
Franca fa parte dei personaggi più influenti del pianeta nel mondo della moda. E' riuscita a fare di Vogue Italia una delle riviste di moda più influenti al mondo con solo 140 000 copie vendute all'anno, quando il suo alter ego americano ha più di 1,3 millioni di lettori.
2. Franca è piena di decorazini tra cui la Légion d'Honneur assegnata da Nicolas Sarkozy.
3. Franca è goodwill ambassador per le Nazioni Unite, Franca ha scritto una marea di libri.
4. Ma soprattutto, Franca è stata ricompensata per due pubblicazioni in particolare, prima quella per i suoi numeri "The Black Issue" di Vogue Italia onorando la bellezza delle donne di colore, poi quella per la sua pubblicazione "Rebranding Africa" dell'Uomo Vogue.
2. Franca è piena di decorazini tra cui la Légion d'Honneur assegnata da Nicolas Sarkozy.
3. Franca è goodwill ambassador per le Nazioni Unite, Franca ha scritto una marea di libri.
4. Ma soprattutto, Franca è stata ricompensata per due pubblicazioni in particolare, prima quella per i suoi numeri "The Black Issue" di Vogue Italia onorando la bellezza delle donne di colore, poi quella per la sua pubblicazione "Rebranding Africa" dell'Uomo Vogue.
Fino ad adesso Franca è stata l'unica nel mondo della moda ad aver dimostrato un interesse per l'Africa. E tutto cio senza mostrarci foto di mocciosi bambini africani tormentati da mosche con uno sguardo che dovrebbe suscitare compassione e pietà per chi ha queste immagini davanti agli occhi. Un ritratto che le Onlus hanno saputo cosi bene trasmettere al mondo che per la maggior parte della gente l'Africa, questo paese, ah scusate questo continente, è sinonimo di povertà, guerre e carestia. Un'immagine che quando ho acceso la TV in Italia è quanto forte che non c'è un momento in cui non passa una pubblicità che ci dice di sostenere un'Onlus o un'altra per aiutare Sabitou o Touré che soffrono di malattie orrende e muoiono di fame nel loro paese. Allora quando ho visto su vogue.it l'iniziativa di Franca ero sinceramente felice. Invece di mostrare l'Africa come hanno l'abitudine di farcela vedere, questa donna di ferro ha deciso di mostrare che questo continente ha del potenziale promovuendo i suoi artisti e giovani stilisti.
L'idea di Franca mi soddisfaceva (più o meno) fino alla pubblicazione a maggio di "Rebranding Africa" e di un articolo su Jonathan Goodluck, il presidente della Nigeria. Il titolo essendo "Goodluck Jonathan", mi potevo anche aspettare ad un intervista o almeno a un articolo che parlava di lui, ma anche no. Si trattava di Franca che ci raccontava il suo arrivo a Abuja, la sua preoccupazione di fotografare il presidente nello stile di Vogue, ma soprattutto si trattava di un lungo monologo di Franca al presidente che sembrava ascoltarla beatamente. In effetti il signore Goodluck non faceva altro che acconsentire, sorridere ed approvare con soddisfazione tutti i consigli dati dal direttore di Vogue per fare della Nigeria un paese migliore. Vi diro che dopo lettura di quel articolo il mio primo pensiero è stato di chiedermi quale fosse l'argomento di quel pezzo : Jonathan o come Franca dà lezioni di governance a un dirigente politico ? Poi il mio secondo pensiero è stato di chiedermi se Franca non prendeva i suoi lettori per degli imbecili. Ecco perché sono andata a vedere i commenti. Tra tutti questi Franca ha risposto solo a uno, ed è ovvio che ha dato risposta a quello più costruito nell'argomentazione e dismostrando la completa vacuità del suo articolo. Questa risposta è ben costruita e argomentata perché chiarisce sulla situazione attuale della Nigeria e la ragione per la quale le proposte di Franca, come costruire alberghi e negozi (di lusso nient'altro !) per attrare il turismo quando la maggior parte della popolazione è povera, sono ridicole.
La lettrice (Rachel) il cui commento ha ricevuto l'attenzione della Sozzani, ha avuto come risposta :
" Era da tempo che non avevo ricevuto un commento cosi idiota sul mio sito. Quando dicevo musulmani non mi riferivo al fatto che l'intera popolazione dei musulmani della Nigeria sia contro i cattolici poiché ho passato una parte della mia vita in Marocco e li tutti i miei amici sono musulmani. Penso che lei abbia visto il lato negativo dell'articolo e mi dispiace dirlo ma è lei ad essere contro il suo paese, non io. Se offriamo lavoro alle donne e costruiamo nuovi negozi e alberghi, anche solo per 5 % della popolazione, questo puo attrare il turismo e dare lavoro agli autoctoni. Questo rappresenta nulla per lei ? E' cosi inutile che io vada a trovarli e prova ad aiutarli ? Se è il caso, mi dispiace per lei, ma non ama il suo paese e non lo vuole aiutare. Poco mi importa, seguiro la mia strada e non è certamente lei che mi fermerà. Giusto a titolo informativo, tutti - giovani designers, sarti e l'industria della moda - sono molti contenti e vendono bene grazie a me. E' quello che importa di più per me."
Mi ricordo qualche tempo fa che un video di Garance Doré dando un'intervista alla Sozzani era appena uscito. In quello, Garance gli chiedeva di parlare del suo blog, quindi di vogue.it. Il nostro direttore diceva che si impegnava molto per il suo sito e soprattutto che questa impresa (l'apertura del sito di Vogue Italia) è stata un vero successo perché è diventata accessibile ai suoi lettori. Grazie a Vogue.it i lettori "possono parlare e litigare con me, possono commentare [...] quindi per la prima volta hanno una relazione con qualcuno".
Se è il caso che significa questa risposta irrispettosa dimostrando ancora di più che Franca si è poco informata sulla situazione in Africa ?
Se è il caso che significa questa risposta irrispettosa dimostrando ancora di più che Franca si è poco informata sulla situazione in Africa ?
Ecco le 3 ragioni che mi hanno spinto a scrivere questo articolo :
1. L'ignoranza.
Come si puo paragonare l'Islam del Marocco a quello della Nigeria ? Per me è come paragonare il cattolicesimo in Francia e il cattolicesimo in Italia. La religione è sicuramente la stessa ma il modo in cui viene percepita è diversa poiché non sono gli stessi paesi.
2. La sufficienza (che spesso va d'accordo con l'ignoranza). Il direttore di Vogue asserisce venire in aiuto scegliendo un argomento che persino un alunno delle medie potrebbe usare in un suo compito, il turismo, ma non qualsiasi tipo, quello di lusso come mezzo per rinvigorire l'economia. A parte il fatto che veramente pochi avrebbero accesso a quei privileggi, bisognrebbe anche avere le strutture necessarie per arrivarci. Poi chi mai ha detto che portare turisti ricchi migliorava la situazione degli autochtoni ?
3. L'arroganza. Nella sua risposta la Sozzani sottolinea che designers e sarti vendono grazie a lei. Eh beh ovvio che se li fa pubblicità, non verrano a lamentarsi se fa disinformazione sul loro paese, dopo di tutto Vogue è un'istituzione nel mondo della moda, e poi chi si preoccupa di questa disinformazione (quando si tratta dell'Africa) ?
2. La sufficienza (che spesso va d'accordo con l'ignoranza). Il direttore di Vogue asserisce venire in aiuto scegliendo un argomento che persino un alunno delle medie potrebbe usare in un suo compito, il turismo, ma non qualsiasi tipo, quello di lusso come mezzo per rinvigorire l'economia. A parte il fatto che veramente pochi avrebbero accesso a quei privileggi, bisognrebbe anche avere le strutture necessarie per arrivarci. Poi chi mai ha detto che portare turisti ricchi migliorava la situazione degli autochtoni ?
3. L'arroganza. Nella sua risposta la Sozzani sottolinea che designers e sarti vendono grazie a lei. Eh beh ovvio che se li fa pubblicità, non verrano a lamentarsi se fa disinformazione sul loro paese, dopo di tutto Vogue è un'istituzione nel mondo della moda, e poi chi si preoccupa di questa disinformazione (quando si tratta dell'Africa) ?
Non mi insorgo contro Franca Sozzani, ma contro questo comportamento che consiste nel pensare che perché siamo SOLO lettori non abbiamo la facoltà di pensare o piuttosto che non possiamo dire la nostra su quello che è pubblicato. Perché in realtà quello che dice la Sozzani a questa lettrice è di stare zitta. Allora qual'è l'utilità di aprire un blog in questo caso ?
In un'intervista data a Interview Magazine, Franca affermava " Non mi importa se quello che faccio piace o no. Faccio la rivista che penso essere corretta. Se vi piace questa pubblicazione, sono più che soddisfatta. Ma se non vi è piaciuta, vi piacerà la prossima perché facciamo 14 pubblicazioni all'anno. Quindi in un anno ci sarà per forza una pubblicazione che amerete, vero ? " Veramente no, soprattutto quando il giornalista non si informa bene (e pensa di essere superiore a tutti),perché in quanto lettrice non mi accontento di apprezzare, ma so ANCHE leggere E giudicare.
Dopo esser rimasta scioccata dall'articolo di Elle France "Tendance black fashion power"Tendance black fashion power", da quello del Vogue US su Asma El-Assad, quello di Franca Sozzani è stato la ciliegina sulla torta. Tutti questi articoli hanno suscitati vive reazioni da parte dei lettori, e tutte le redazioni di quelle riviste hanno dato delle risposte che danno l'impressione che noi che le leggiamo siamo solo delle capre per loro.
Ecco perché vorrei chiedervi : che pensate del rapporto tra le riviste di moda e i loro lettori oggi ?
Per più informazioni su Franca Sozzani :
E' un articolo molto serio e pieno di spunti di riflessioni.
RispondiEliminaTrovo che l'idea di aprire un blog per dialogare coi lettori di una rivista sia davvero un'ottima cosa, perché normalmente il lettore può leggere e assorbire, ma non dire la sua.
Con vogue.it si va verso lo scalino successivo; il problema è che il rapporto si basa sempre tra lettore e giornalista..non è un rapporto paritario, benché ce lo passino come tale, quindi non mi sorprende la reazione della Sozzani (ma in merito non dico altro, perché non so cosa abbia scritto la lettrice).
Quello che so per certo è che l'immagine che passa dell'Africa è sempre la solita ed è quanto di più sbagliato ci sia.
Quando cambierà questo, allora sì che ci sarà la svolta!
baci G
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Prima di tutto grazie del tuo commento.
EliminaSecondo me il fatto di aprire un blog per dialogare coi lettori dovrebbe cambiare il viso delle riviste e renderle più vicine a quelli che le leggono. Non dico che devono cambiare in assoluto i loro contenuti, ma quando si tratta di argomenti come quelli trattati dalla Sozzani si dovrebbe essere più attenti.Qua non si tratta di parlare del lavoro di uno stilista, di una sfilata, di fotografia o di arte, si tratta di una tematica che ha delle problematiche legate alla politica, all'economia e soprattutto a un continente di cui nessuno conosce o riesce a percepire bene le usanze e la cultura. Quindi per me qua la sua risposta non ha nessuna validità (ti faro vedere il commento di quella lettrice)perché lei dimostra di non avere competenze sugli argomenti.
Il fatto è che la Sozzani E' Vogue Italia, lo incarna proprio, e vogue.it E' suo blog quindi viene molto difficile avere un rapporto paritario perché è lei ad averlo promosso in quanto tale. E' la sua personalità che spicca non quella di Vogue, invece con le altre pubblicazioni di Vogue sui loro siti non ho quest'impressione. Ecco la ragione per la quale quando viene pubblicato qualcosa sul sito è a lei che si rivolgono i commenti.
Per finire, capisco benissimo che una rivista che sia cartacea o sul web proponga una visione per cui non è li solo per accontentare i lettori, ma c'è un limite nel comportarsi con la gente che ti compra la rivista..
Post davvero interessante! Sicuramente, come ha detto Greta, il mondo di internet (il blog/sito in questo caso) è da considerare come un modo di comunicare con le riviste anche se come vediamo è spesso un'arma a doppio taglio. A dire il vero solo una volta mi è capitato di leggere una nota di arroganza su Vogue.it! Non mi riferisco a questo caso in particolare ma credo non debba mai accadere una cosa del genere, discutere va bene ma sempre in modo diplomatico.
RispondiEliminaBlog: No More Fashion Victims
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Grazie del tuo commento Emanuela !
EliminaNon è la prima volta che la Sozzani si permette di rispondere in malo modo ai suoi lettori. C'è anche stata una polemica sulla pubblicazione con Karlie Kloss e le foto della detta modella che tanta gente trovava troppo magra. Anche se non ero d'accordo con la maggior parte dei lettori sull'argomento, la risposta della Sozzani era praticamente un "che ne sapete voi di fotografia voi della plebe".
Lei non cerca il dialogo con i suoi lettori, ma vuole semplicemente imporre la sua visione. E' come se lei anche aprendo questo sito nello scopo di dialogare coi suoi lettori fosse rimasta all'epoca in cui loro non potevano dire niente. Fa un passo in avanti e poi ne fa uno indietro.
Negli altri esempi citati almeno le pubblicazioni si sono accontente di prenderci per dei cretini, non c'era arroganza, ecco dov'è la differenza con la Sozzani.