Avete sicuramente già sentito parlare delle clutch di Olympia Le-Tan vero ? Sapete queste borse a cui la stilista ha dato la forma di libri di letteratura ? Olympia grazie a queste clutch ha voluto rendere omaggio all'Italia dandole l'apparenza di opere letterarie italiane. Chi avrebbe detto che questi piccoli oggetti ci avrebbero portato ad una riflessione andando oltre il loro aspetto ? Ma non era lo scopo di Olympia Le-Tan che di farci riflettere vedendo questi libri trompe-l'oeil ?
"Il mio più grande rimpianto è di vivere in un paese con un passato glorioso in arte e scienze umane, rovinato dal più osceno miscuglio di politica e televisione." Angelo Flaccavento
Ibernazione, gestazione, incubazione, sono in poche parole il processo di riflessione in cui mi hanno portato le clutch che Olympia Le-Tan presentava al museo Bellini di Firenze durante il Pitti W a gennaio. Una collezione di clutch dedicata all'Italia e ricordando i suoi capolavori letterari e cinematografici non poteva lasciarmi insensibile, io che vivo in questo paese da quasi tre anni ormai. Esattamente come Le-Tan, ho studiato la letteratura e la cultura italiane, solo che diversamente da lei la mia passione per questo paese mi ha portato a viverci, e come in una storia d'amore turbolenta adoro e aborro l'Italia. La adoro per la sua abbondanza d'arte, di cultura, la sua gastronomia, ma sopratutto per la sua lingua ma la aborro per lo stato di decandenza in cui si trova attualmente.
Olympia Le-Tan e la sua clutch dedicata al film di Fellini "La Dolce Vita" |
Lontana dai discorsi politici sulla decadenza dell'Italia, mi è venuto di scrivere un articolo su queste clutch dopo aver letto due post riferendoci. Il primo è quello della blogger inglese Susie Bubble che ha scelto di intitolare "An Italian Lesson" e il secondo è quello della blogger italiana alla penna pungente La Scomodamente che ha scelto un titolo a tono sarcastico cioè "Olympia Le-Tan al Pitti W. Un'omaggio all'Italia morta ! "
Due blogger di nazionalità diverse trattando dello stesso argomento ma con pareri divergenti non poteva che portarmi a riflettere !
"Mi pento del mio curriculum britannico e della mia grossolana ignoranza che mi hanno impedito di riconoscere le opere che erano illustrate sulle clutch. Per una ragione sconosciuta ho approfondito le mie letture in letteratura inglese, americana, francese e russa mentre non ho fatto altro che aggirare quella italiana." Leggendo queste parole mi sono accorta di quanto erano ignoranti sull'Italia quelli che contrariamente ad Olympia o a me non hanno studiato l'italiano. Molto spesso, l'immagine che uno ha dell'Italia è quella di un paese ricco di arte grazie alla sua architettura e ai suoi grandi artisti come Leonardo da Vinci o ancora Caravaggio, ma della sua letteratura non si sa niente. Dante, Bocaccio, Machievilli sono tanti nomi d'autori che uno avrà già sentito ma di cui non conosce sicuramente le opere. E in effetti, all'estero pochi sono quelli che hanno già letto un brano dell'Inferno della Divina Commedia, del Decameron o ancora del Principe, bisogna avere studiato l'italiano o esserci appassionato per questo. Poi Olympia, per presentare la sua collezione non ha scelto qualsiasi città: Firenze, capitale della Toscana, città dei Medici, e soprattutto città della lingua italiana, quindi una città fortemente segnata dall'arte e dalla letteratura (scommetto che lo sapete meglio di me !). Oltre alla scelta di Firenze, le clutch erano esposte al museo Bellini, un posto raggruppando oggetti e opere d'arte del Rinascimento. Una scelta sicuramente non fatta a caso, perché piuttosto che presentare la sua collezione in un posto dedicato alla moda, Olympia ha scelto un museo, luogo dove ci si va per acculturarsi.
Il museo Bellini |
La clutch "La Mandragola" di Machiavelli |
La clutch rappresentando il libro "Il Gattopardo" di Lampedusa in una scena che sembra ricordare il film di Visconti |
Questo aspetto culturale non è apparso alla Scomodamente come potete leggere: "Queste borse sono pari alle torrette di Pisa o alle gondole di Venezia dei bazar turistici, che compri, porti a casa e poi te ne vergogni. Inoltre, sono pure fuori luogo: l'Italia insieme alla Grecia e a qualche altro paese, risulta essere motivo d'imbarazzo per l'intera Europa, prima politicamente e poi economicamente, e ricordarne i fasti è come mettere il dito nella piaga e girarlo e girarlo e girarlo ancora e questa qua ci fa pure i soldi con la cultura nostra!" Figuratevi la mia sorpresa leggendo queste parole, eh si sorpresa, ma non perché finalmente uno si era deciso a criticare queste clutch ma perché ho trovato imbarazzante ridurle a sciochezze vendute sulla strada a turisti in uno scopo puramente pecuniario. Olympia ha scelto di dare alle sue clutch la forma di libri di letteratura italiana, ed un libro incuriosisce sicuramente di più che una sciochezza comprata in un bazar perché possiede una copertina E un titolo (insomma parole !), è di conseguenza un oggetto che vi parla. Ancora una volta cito Susie Bubble perché ha assistito alla mostra e ne ha pure fatta una descrizione molto precisa spiegando che le clutch non venivano esposte cosi, ma erano anche date informazioni per chi non era familiare con la cultura italiana. Una sciochezza del mercatino non vi dà informazioni, la comprate e basta, non vi impara niente. Poi la situazione attuale dell'Italia è di poca invidia, pero il gesto di Olympia mostra che alcuni vedono al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni che uno ha sull'Italia. Il presente dell'Italia non è sicuramente tutto bello, ma il suo passato è glorioso, e ricordarsene, farlo conoscere è anche un mezzo per migliorare il suo presente e il suo futuro. L'Italia ha avuto i suoi geni, se è stata capace di produrne nel passato, lo sarà ancora nel futuro, solo che bisogna tempo per farlo. Tempo per cambiare non i suoi difetti ma la mentalità italiana (e non pretendo per niente sapere come è possibile), pero per cambiare gli uomini bisogna tempo.
Se ho messo due mesi per sfornare questo articolo, figuratevi per cambiare un modo di pensare !
Shug'A'Very
NDLR: Questo articolo è stato tradotto come l'ho scritto per i nostri lettori francesi, ma ho voluto aggiungere questa nota per quelli italiani. Penso (e spero) di poter capire La Scomodamente, solo che ho avuto l'impressione che non si è posto il problema di chi non conosce un paese o piuttosto lo conosce attraverso stereotipi o solo cose che si vedono, ed è proprio il caso dell'Italia per la sua archittetura e i quadri dei suoi grandi maestri. I millioni di turisti che ci vengono vedono solo ma non approfondiscono niente, insomma consumano ma non si acculturano. L'intelligenza dell'opera di Olympia risiede secondo me nel fatto che lei attraverso un oggetto senza contenuto ci spinge ad andare a cercare il suo vero contenuto. Ovvio che lo farà chi è più curioso, pero condivido assolutamente l'idea che chi va a comprare queste clutch senza avere letto le opere che imitano è un puro idiota. Poi per parlare dell'Italia al presente o al futuro sono dell'idea che bisogna parlare del suo passato senno non ci si capisce. E per imparare di un paese non c'è niente di meglio che la letteratura invece che un mattone di storia, per chi non ne studia la lingua all'università, diciamo che è un punto di partenza per dopo ampliare sulle cose più attuali. Poi per finire questa nota (che doveva essere breve pero !) aggiungerei che quando si tratta di cultura italiana quello che puo sembrare di un'evidenza chiara per un italiano non lo è assolutamente per uno straniero. La cosa che rimproverei ad Olympia è di non aver preso autori italiani più vicini magari come Dino Buzzati, Giorgio Bassani o Italo Calvino che appunto hanno vissuto all'epoca di un'Italia tormentata, perché lei dimostra cosi di essere proprio rimasta bloccata ai suoi libri dell'università e basta. Dopo delle tre corone ovvio che c'è un'altra Italia !
Ciao Shug!
RispondiEliminaAllora, intanto mi fa molto piacere che il mio post sia stato per te motivo di riflessione e che le mie parole abbiano comunque avuto una reazione, anche se non positivissima :)
"La cosa che rimproverei ad Olympia è di non aver preso autori italiani più vicini magari come Dino Buzzati, Giorgio Bassani o Italo Calvino che appunto hanno vissuto all'epoca di un'Italia tormentata, perché lei dimostra cosi di essere proprio rimasta bloccata ai suoi libri dell'università e basta. Dopo delle tre corone ovvio che c'è un'altra Italia !". Ecco invece queste parole mi hanno molto colpita del tuo post... vedi, Shug, io sono italiana e non sono una fashion addicted. Queste due cose insieme fanno sì che intanto io viva la trasandatezza dell'Italia con dolore, il menefreghismo degli italiani verso questa realtà con irritazione e il desiderio di ricordare un'Italia che non esiste più, con irritazione doppia. Inoltre, da un punto di vista strettamente estetico, trovo queste clutch di kitsch estremo, da miniatura della golndola di Venezia. Quest'ultima valutazione è assolutamente soggettiva, come il gusto, e non trovo nulla di errato nel poterla esprimere.
Tuttavia, rispetto l'idea che tu ti sei fatta intorno a questi accessori e ringrazio personalmente la Le-Tan di apprezzare una cultura, italiana, di cui vado fiera anche io in prima persona. Infine, inviterei gli italiani a dimeticare per un attimo il 400 o giù di lì, e a smetterla di continuare a vivere sugli allori, perchè solo così potremo riprenderci, con altri gesti gloriosi ma presenti, i fasti che ci sono appartenuti.
Ti abbraccio